VIRGOLE OSTINATE (flusso di coscienza)
Il mondo dovrebbe aiutarmi a scrivere qualcosa che possa racchiudere in modo onesto quanto ho battuto sui tasti e cancellato perché imperfetto e inesatto; perché privo di essenza.
Senza.
Senza parole, senza rumore, senza respiro. Senza di te.
Assenza.
Me la faccio bastare come faccio a volte con gli spicchi di caldo di un tardo inverno che sogna il mare.
Anche tu sognavi, sognavi forte i piedi scalzi, le colline in fiore e una fossetta ai lati delle labbra, che ho baciato con gli occhi da lontano.
Quel lontano da riempire di parole vuote, brutte e prive di nuovo che il mondo non mi dà dove essersi presa te.
E io, quindi, come posso scriverti qualcosa che possa racchiudere in modo onesto quanto ho cancellato più volte, perché imperfetto e inesatto? Come posso declinartelo fino all’infinito futuro se nel futuro ho finito di credere?
Vedi, piccola lettera che non posso scrivere, è in questo che si vede quanto le virgole siano punti che lacrimano… con muta ostinazione, ostentano l’amore che ho per te.
Testo e fotografia di Ketty D'Amico (@ladypaperina)
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