“Racconti Oltre il Velo” - La Banshee
- lachanceria
- 5 giorni fa
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Rubrica: Sussurri dal bosco - incontri col fantastico
Per presentare al meglio alcune figure iconiche del folklore, non c’è niente di più evocativo di una di quelle antiche storie che diventano parte integrante della tradizione familiare, trasmettendosi di generazione in generazione. La vicenda che coinvolse il reverendo Charles Bunworth è menzionata nel libro "Fairy Legends" di T. Crofton Croker, poiché il protagonista di questa narrazione era nientemeno che il bisnonno materno dell'autore. Il reverendo è ricordato come un uomo di grande pietà e profonda cultura, dotato di un cuore puro e di nobili intenzioni. Era particolarmente amato nella sua parrocchia, apprezzato sia dai ricchi che dai poveri, e la sua fama si estendeva ben oltre i confini della contea, grazie alla sua abilità nel suonare l’arpa e alla calorosa ospitalità che offriva agli arpisti di passaggio. Questi ultimi lo celebravano nelle loro canzoni e gli donavano rare arpe in segno di riconoscenza.
In un certo momento della sua vita, il reverendo si ammalò gravemente. Nel racconto, si descrivono i suoi ultimi giorni e le apparizioni della Banshee nei dintorni della sua casa, avvistata da servi, parenti e amici. Durante la veglia dell'ultima notte, sotto la sua finestra, si potevano udire gemiti funebri e battiti di mani, simili a quelli di una donna in grande afflizione. I presenti si affrettarono a cercare l’origine di quei lamenti nel momento in cui il reverendo spirava, perlustrando il perimetro della casa, i campi e le strade adiacenti, che svanirono non appena il buon uomo esalò l'ultimo respiro.

“Chi siede su questo prato solitario
Con le vesti scomposte e a trecce sciolte?
Tra poco leverà un canto straziante,
E poi, muta di nuovo, siederà!
Riecheggia un grido, selvaggio e funesto
Che in un sospiro si tramuta presto.”
Ourawns
Il termine "Banshee" può essere tradotto come "regina delle fate" o "fata bianca"; si tratta di uno spirito femminile che, secondo la tradizione, si affeziona a certe famiglie, sentendosi coinvolta al momento della dipartita di uno dei loro membri. Essa si posizionerebbe sotto la loro finestra per intonare la sua nenia funebre. Tuttavia, solo le famiglie di nobili origini hanno il privilegio di ricevere una tale visita fatata.
Il suo canto, noto come "Keening", è un termine irlandese che indica un canto straziante o una lamentazione funebre, solitamente intonata dalle “prefiche”, donne che, dietro compenso, partecipano alle cerimonie funebri con lamenti in onore del defunto. Questa pratica, tipica del mondo antico, persiste tutt’ora nel folclore di diverse culture europee.
“(…)Guardate lo spazio della mia casa.
È il vuoto e freddo spazio della morte.
La voce della Banshee giunse ondeggiando
Lentamente sulla brughiera a mezzanotte (…)”
Questi versi furono composti per una giovane di nome Ryan sul letto di morte.
Secondo la tradizione, la Banshee può apparire in forma non corporea, assumendo l'aspetto di una giovane ragazza, di una donna matura o, più frequentemente, di una vecchia strega; queste sembianze ricordano i tre aspetti della Dea. Tutte le versioni condividono in comune gli occhi arrossati dal pianto. La mitologia narra che alcuni defunti venivano scortati dalla Banshee durante il corteo funebre, spesso giungendo su una carrozza trainata da cavalli neri senza testa. Con il suo canto straziante, essa apriva la strada per il regno dei morti, affinché l'anima non si perdesse e non rimanesse intrappolata sulla Terra in eterno.
Gli storici fanno risalire le prime storie sulle Banshee all'VIII secolo, partendo da una tradizione in cui le donne intonavano il Keening per lamentare la morte di qualcuno. Poiché accettavano l'alcol come pagamento, si diceva che fossero peccatrici, punite con la condanna a diventare Banshee. Secondo la mitologia, se viene avvistata, svanisce in una nuvola di nebbia, producendo un suono simile a quello di un uccello che sbatte le ali. La leggenda sostiene che le Banshee non causano la morte, ma fungono solamente da avvertimento.
Il battere delle ali alla finestra ci riporta alla figura gallese di Gwrach y Rhibyn, meglio conosciuta come Megera della Frana o Slavina, che presenta somiglianze con la Banshee irlandese, essendo anch'essa considerata un presagio di morte. Si dice che essa arrivi dopo il tramonto e batta le sue ali di cuoio contro la finestra per annunciare la morte, chiamando con un tono rotto e ululante colui che è prossimo al trapasso.

“Era il pianto sommesso della Banshee,
riconobbi la voce della morte,
veleggiare lentamente col vento della notte…”
Testo e ricerche di Tamara Barbarossa (@tamara_barbarossa)
Illustrazione di Barbara Aimi (@aimi.barbara)
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