Alla ricerca del Daimon
“Cosa fate nella vita?”.
Questa è la domanda più difficile alla quale siamo chiamati spesso a rispondere.
E per nostra natura, meno chiara è la risposta più il nostro senso di appagamento è alto.
Steve Jobs non aveva idea di cosa fosse in realtà la follia.
San Francesco, Copernico, Van Gogh erano dei folli, non Steve Jobs.
Lungi da noi volerci paragonare a tali personaggi. Ma di sicuro, se dobbiamo eleggere ad esempio qualcuno, propendiamo più per i secondi che per - il pur geniale - Steve.
Noi siamo specianti.
Incivili, amorali e disubbidienti.
E non sono provocazioni.
C’è un senso letterale, e letterario, e c’è un senso metaforico in certi concetti.
Siamo romantici, utopisti, visionari, illusi, fiduciosi, sognatori. Nelle parole cerchiamo sempre le fondamenta concettuali, nella combinazione delle quali si crea la metafora come se si suonassero i tasti di un pianoforte.
Incivile è colui che va oltre le regole imposte dalla civiltà in cui vive: sperimenta, vede, fallisce, propone, supera, abbatte, guarda oltre.
Amorale è colui che abbandona il giudizio, il bisogno di dare un valore etico a ciò che lo circonda: evita di mettere sovrastruttura a sentimenti ed emozioni. A questo punto è necessario distinguere il concetto di a-morale da quello di im-morale: noi non andiamo contro qualcosa o qualcuno, poiché essere contro non porta mai a nulla.
Disubbidienti, perché non accontentandoci delle norme sociali allarghiamo i nostri confini estendendoli al di là di quelli imposti.
Queste sono le caratteristiche di uno SPECIANTE, ovvero colui che mette in atto i cambiamenti interni che, se condivisi, permettono l’abbandono della specie madre e la creazione di una Specie Nuova.
Cosa facciamo nella vita?
Creiamo un nuovo mondo basato sul talento, sul piacere, sull’introspezione, sulla conoscenza, sulla creatività, sull’empatia e sulla risonanza tra le persone, sull’integrazione con l’ambiente.
E come si realizza tutto questo? Ritrovando e ascoltando il proprio Daimon. Chiedendosi cosa si ama e facendolo, cercando stimoli e confronti, allenando l’attenzione, l’ascolto e la curiosità. Provando e stando nelle emozioni, vivendo esperienze piene, teorizzando la concretezza e concretizzando le teorie. Non in ultimo, condividendo generosamente.
Noi lo facciamo attraverso la scrittura e la pubblicazione di libri, con iniziative a sostegno della Natura, con l’esplorazione dell’interiorità, con la creazione di momenti collettivi di aggregazione.
Ecco chi siamo e cosa facciamo.
Questo è lo scopo della nostra associazione culturale La Chanceria, dei marchi editoriali Chance Edizioni ed Edizioni La Rìa, della rivista 22 Pensieri e del laboratorio sperimentale Chanceria Lab, e di tutte le intuizioni che diventano collaborazioni e che coltiviamo quotidianamente.
Rossana & Andrea
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