A proposito di affetti: il dopo.
- lachanceria
- 14 mar
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Quasi tutte le volte in cui mi reco all'estero e vedo città che non conosco, vado a visitarne i cimiteri: raccontano una realtà profonda, ricca di storia, di sentimenti, di nostalgie.
Splendido, ad esempio, l'antico camposanto di Atene, con la tomba di Schliemann: percorrere quei viali significa allacciarsi al passato e alla storia, ma anche alle tenerezze dei ricordi umili, di coloro che attraversano la terra, segnandola leggermente.
Ed amo andarci da sola, regalandomi un tempo lento.

Anche qui, nella mia città, spesso vado a trovare i miei cari.
Per un caso felice, sono tutti piuttosto vicini.
Solo a loro regalo fiori recisi.
Incontro prima i miei nonni materni, quelli andati via da maggior tempo: in foto lei sorride a lui, che non ho conosciuto.
Poi i nonni paterni e, a qualche decina di metri, ma in un piano più alto, i mei genitori.
Dormono insieme e sulla lapide ci sono tre foto.
Due in cui compaiono da soli, belli e luminosi; nella terza, seduti sulla spiaggia, si abbracciano e guardano il mare, lo splendido mare della mia terra.
Io parlo con loro, come mi accade di fare spesso anche in momenti quotidiani, quando li saluto o quando, in una giornata luminosa, gli dedico quello splendore.
Ed è come se mi stessero accanto o così mi piace credere.
Perché l'amore va oltre il corpo e il tempo.
Va oltre quel sonno immenso e placido.
Testo di Gloria Lai (Le fiabe di Gloria Lai)
Fotografia di Chiara Carlini (chiarasogni)
Grazie a Rossana Caterina e ad Andrea per l'ospitalità e a Chiara per la bella foto.